Nutrizione Clinica
La nutrizione clinica è una branca della nutrizione che si pone come obiettivo il trattamento, attraverso l’alimentazione, delle malattie e dei sintomi associati ad esse. È stato scientificamente dimostrato che seguire una corretta alimentazione in caso di malattia è in grado di migliorare lo stato di salute e l’efficacia dei farmaci nonché di ridurre i sintomi e limitare le recidive.
Indice
Obesità e Sovrappeso
Obesità e sovrappeso
L’obesità è una malattia caratterizzata da un elevato peso corporeo dovuto ad un eccessivo accumulo di tessuto adiposo (grasso); il sovrappeso è una condizione che, generalmente, precede la condizione di obesità. Per valutare, in modo generico, se il peso di un paziente è fisiologico si utilizza l’Indice di Massa Corporea (IMC) o Body Mass Index (BMI) calcolabile dividendo il peso del paziente (in Chilogrammi) per la sua altezza al quadrato (in metri).
L’obesità predispone allo sviluppo di numerose malattie (Diabete di tipo 2, Ipertensione arteriosa, Ipercolesterolemia, Ipertrigliceridemia, Fegato grasso, Sindrome delle apnee ostruttive del sonno, patologie cardiovascolari,…) ed il trattamento nutrizionale ha come obiettivo non solo la riduzione del grasso corporeo ma anche la promozione di un cambiamento dello stile di vita con la finalità di rieducare il paziente migliorandone lo stato di salute attuale e futuro.
Magrezza eccessiva
Magrezza eccessiva
L’eccessiva magrezza, nota anche come sottopeso è una condizione caratterizzata da un peso corporeo significativamente basso (Indice di Massa Corporea inferiore a 18,5) che può predisporre l’insorgenza di complicanze (infertilità, depressione, ansia, aumento del rischio di infezioni, squilibri ormonali,…) le quali influiscono negativamente sullo stato di salute del paziente.
In caso di magrezza eccessiva, l’alimentazione è fondamentale per condurre il paziente ad un peso corporeo fisiologico in maniera graduale educandolo alla gestione dei pasti ed alla comprensione delle necessità proprio corpo con l’obiettivo di migliorare lo stato di salute.
Diabete
Diabete
Il Diabete è una malattia caratterizzata da un eccesso di zuccheri nel sangue (iperglicemia) che si verifica a causa della mancata produzione di insulina (ormone prodotto dal pancreas che abbassa i livelli di zuccheri nel sangue) oppure a causa della ridotta azione dell’insulina sugli organi bersaglio (condizione nota come insulino-resistenza).
Esistono diverse forme di Diabete, le principali sono:
- Diabete di tipo 1: insorge generalmente in giovane età ed è caratterizzato dalla distruzione, a base autoimmune, delle cellule beta (cellule del pancreas che producono insulina) con conseguente carenza assoluta di insulina; può, in rari casi, insorgere anche in età adulta assumendo il nome LADA.
- Diabete di tipo 2: insorge generalmente in età adulta, progredisce nel tempo, è causato da diversi fattori (alimentazione errata, sovrappeso-obesità, sedentarietà, predisposizione familiare,…) ed è caratterizzato dall’insulino-resistenza.
- Diabete gestazionale: viene diagnosticato durante la gravidanza ed ha un meccanismo fisiopatologico simile al Diabete di tipo 2, generalmente regredisce dopo il parto.
Nei pazienti affetti da diabete seguire un’alimentazione bilanciata è utile non solo ai fini del controllo i livelli di zucchero nel sangue, ma anche per la gestione del peso corporeo, per la prevenzione delle complicanze e per il miglioramento dello stato metabolico.
Endometriosi
Endometriosi
L’endometriosi è una patologia infiammatoria estrogeno-dipendente caratterizzata dalla presenza di cellule endometriali (cellule che normalmente sono presenti solo nell’utero) in sedi extrauterine come, ad esempio, la cavità addominale.
L’endometriosi è una malattia debilitante che influenza notevolmente la vita delle pazienti che ne sono affette: i sintomi più frequenti sono dolore pelvico, dolore durante i rapporti sessuali, dolore molto intenso durante il ciclo mestruale, infertilità, dolore durante l’evacuazione, stanchezza fisica cronica, difficoltà a concentrarsi, disbiosi intestinale, gonfiore addominale marcato,…
Seguire una corretta alimentazione in caso di endometriosi può portare diversi benefici tra i quali la riduzione dell’infiammazione, il miglioramento della salute intestinale, la gestione del dolore, la regolazione dell’equilibrio ormonale, il supporto al sistema immunitario ed il miglioramento del benessere generale.
Lipedema
Lipedema
Il lipedema è una condizione caratterizzata dall’alterazione del funzionamento del sistema linfatico e capillare con conseguente accumulo marcato di tessuto adiposo (grasso) negli arti inferiori con conseguente sproporzione evidente tra parte superiore e parte inferiore del corpo; coinvolge maggiormente il sesso femminile e frequentemente viene diagnosticato, erroneamente, come “semplice” obesità. Le pazienti che ne sono affette riferiscono spesso una storia di progressivo ingrossamento degli arti inferiori (con esclusione dei piedi), dolore al tatto e formazione di ematomi spontanei.
La strategia nutrizionale in caso di lipedema si pone come obiettivo quello di migliorare la funzionalità del microcircolo e del sistema linfatico, impedire la progressione della malattia, supportare il sistema immunitario e migliorare la qualità della vita delle pazienti.
Dislipidemie
Dislipidemie
Le dislipidemie sono malattie caratterizzate dall’alterazione della quantità dei lipidi (grassi) nel sangue, principalmente colesterolo (ipercolesterolemia) e trigliceridi, (ipertrigliceridemia) frequentemente associate al sovrappeso-obesità, alla sedentarietà ed ad una alimentazione non corretta; queste condizioni favoriscono l’insorgenza di malattie cardiovascolari (ictus, infarto, aterosclerosi,…).
L’alimentazione e l’attività fisica svolgono un ruolo fondamentale in caso di dislipidemie e sono in grado di far regredire la malattia, di impedirne la progressione e/o di ottimizzare l’effetto dei farmaci assunti migliorando, così, l’aspettativa di vita del paziente.
Celiachia
Celiachia
La celiachia è una patologia cronica autoimmune che provoca una reazione immunitaria dell’organismo in seguito all’ingestione di glutine.
Nei soggetti celiaci mangiare glutine scatena una risposta immunitaria che colpisce l’intestino tenue; il persistere di questa risposta produce un’infiammazione che danneggia i villi intestinali, causandone un appiattimento e di conseguenza un’incapacità di assorbire i nutrienti (malassorbimento).
Attualmente, l’unico trattamento nutrizionale efficace da utilizzare in caso di celiachia è la completa rimozione del glutine dall’alimentazione: la cosiddetta alimentazione gluten free; esistono molti alimenti confezionati gluten free ma frequentemente questi sono ricchi di zuccheri e di grassi non salutari.
Seguire un’alimentazione gluten free non vuol dire seguire un’alimentazione sbilanciata: si tratta di imparare ad essere più consapevoli nel fare le giuste scelte alimentari al fine di poter fornire al corpo tutti i nutrienti fondamentali in maniera bilanciata e corretta.
Ipertensione arteriosa
Ipertensione arteriosa
L’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata da un’elevata pressione del sangue nelle arterie che predispone l’insorgenza di malattie cardiovascolari (Ictus, Infarto del miocardio, Angina pectoris,…), spesso è associata a sovrappeso-obesità e ad un’alimentazione non bilanciata.
Il trattamento nutrizionale per l’ipertensione arteriosa ha come obiettivo la riduzione del peso corporeo, laddove necessario, il bilanciamento dei nutrienti al fine di favorire il corretto funzionamento del sistema cardiocircolatorio, il miglioramento del profilo lipidico e l’ottimizzazione della terapia farmacologica.
Sindrome dell’intestino irritabile
Sindrome dell’intestino irritabile
La sindrome dell’intestino irritabile (IBS), definita anche colon irritabile, è una malattia intestinale cronica caratterizzata dall’alterazione della funzione intestinale con sintomi quali gonfiore intestinale, dolore addominale, alterazione dell’alvo (stitichezza e/o diarrea) e meteorismo. Si tratta di una condizione che, se non trattata, risulta altamente invalidante per chi ne è affetto.
Un particolare protocollo nutrizionale è in grado di migliorare notevolmente i sintomi correlati all’IBS: la dieta Low FODMAP; i FODMAP sono zuccheri/carboidrati che, nei pazienti affetti da IBS, vengono mal digeriti nell’intestino e fermentati dai batteri intestinali con conseguente comparsa dei sintomi.
La dieta Low FODMAP migliora nel 70% dei pazienti i sintomi collegati all’IBS: consiste nell’iniziale rimozione dall’alimentazione e nella successiva graduale e selettiva reintroduzione dei FODMAP al fine di individuare quali siano gli alimenti a provocare maggiormente i sintomi e, di conseguenza, educare il paziente alla loro gestione.
Sindrome dell’ovaio policistico
Sindrome dell’ovaio policistico
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è caratterizzata dall’ingrossamento delle ovaie, dalla presenza di cisti ovariche multiple e da alterazioni endocrinologiche e metaboliche (iperandrogenismo, resistenza all’insulina e conseguente iperinsulinemia); colpisce il 5-10% delle donne, origina nel periodo puberale ed è considerata l’alterazione endocrina più comune in età fertile.
La PCOS è espressione di una complessa alterazione funzionale del sistema riproduttivo data dall’aumento degli ormoni maschili (androgeni) con conseguente comparsa di segni e sintomi quali irsutismo (eccesso di peluria su viso e corpo), alopecia androgenetica (acne e calvizie di tipo maschile) e disturbi mestruali (mestruazioni irregolari, assenza di mestruazioni per più mesi, cicli scarsi o prolungati).
Seguire una corretta alimentazione in caso di PCOS risulta estremamente importante perché in grado di apportare diversi benefici tra i quali il controllo dell’insulino resistenza, la riduzione dei livelli infiammatori, il supporto all’equilibrio ormonale, il mantenimento della salute riproduttiva e, laddove necessario, il controllo del peso corporeo.
Iperuricemia
Iperuricemia
L’acido urico è un prodotto di scarto derivato dal metabolismo delle purine: sostanze naturalmente presenti negli alimenti e nel nostro corpo. L’iperuricemia è una condizione caratterizzata da livelli di acido urico nel sangue eccessivamente elevati ed è generalmente associata alla gotta: una malattia metabolica che si manifesta sottoforma di artite (dolore e gonfiore a livello articolare) causata dal deposito di cristalli di acido urico nella articolazione.
La corretta alimentazione in caso di iperuricemia è molto efficace al fine di tenere sotto controllo i livelli di acido urico nel sangue e, quindi, prevenire la comparsa della gotta.
Patologie tumorali
Patologie tumorali
Circa un tumore su tre è evitabile seguendo un’alimentazione sana e bilanciata: questo dato che fa comprendere come le abitudini alimentari possano impattare in modo determinante sul nostro stato di salute.
Una corretta alimentazione è in grado non solo di contribuire alla prevenzione di patologie tumorali ma risulta di fondamentale importanza nel caso di pazienti che stanno affrontando trattamenti oncologici.
Durante il trattamento farmacologico di una patologia tumorale seguire una corretta e mirata alimentazione contribuisce a sostenere il sistema immunitario, migliorare l’efficacia dei farmaci, contrastare gli effetti collaterali dei trattamenti chemioterapici o radioterapici, ridurre l’infiammazione, mantenere un bilancio energetico favorevole alla ripresa fisica ed evitare il deperimento corporeo.
Intolleranza al lattosio
Intolleranza al lattosio
L’intolleranza al lattosio è una condizione che colpisce circa il 50% della popolazione italiana e consiste nell’incapacità di digerire il lattosio (uno zucchero presente nel latte e nei suoi derivati) causata della carenza dell’enzima lattasi con conseguenti sintomi quali gonfiore addominale, dolore addominale, nausea, diarrea o stitichezza.
L’approccio nutrizionale in caso di intolleranza al lattosio consiste nella rimozione del latte e dei suoi derivati dalla dieta; esiste tuttavia un livello di tollerabilità individuale: i sintomi sono, frequentemente, correlati alla quantità di lattosio ingerito; esistono infatti alcuni latticini, come i formaggi stagionati, che possono essere consumati da un soggetto intollerante al lattosio in quanto caratterizzati da bassi livelli di lattosio.
Seguire un’alimentazione corretta in caso di intolleranza al lattosio è fondamentale al fine di ridurre i sintomi, fornire il giusto apporto di nutrienti, prevenire le carenze nutrizionali, migliorare la salute digestiva e comprendere il proprio livello di tolleranza al lattosio.
Patologie tiroidee
Patologie tiroidee
Le patologie tiroidee sono disturbi che colpiscono la ghiandola tiroidea, un organo situato nella parte anteriore del collo. Questa ghiandola è responsabile della produzione degli ormoni tiroidei (T3 e T4), che svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione del metabolismo.
Le patologie tiroidee più comuni includono:
– Ipertiroidismo: si verifica quando la tiroide produce un eccesso di ormoni tiroidei, causando un aumento del metabolismo; questa condizione può portare a sintomi quali nervosismo, perdita di peso, tremori e aumento della frequenza cardiaca.
– Ipotiroidismo: si verifica quando la tiroide non produce abbastanza ormoni tiroidei, causando un rallentamento del metabolismo; i sintomi che ne derivano possono includere affaticamento, aumento di peso e pelle secca.
– Tiroidite: consiste nell’infiammazione della tiroide, può essere causata da infezioni o da disturbi autoimmuni come la tiroidite di Hashimoto o la tiroidite di Graves; questa condizione può causare gonfiore e dolore al collo.
– Gozzo tiroideo: si tratta di un ingrossamento della tiroide, spesso causato da carenze di iodio nella dieta o da altre condizioni; talvolta è associato a problemi di respirazione e deglutizione.
Seguire una corretta alimentazione in caso di patologia alla tiroide consente di regolare l’assunzione di iodio, selenio e zinco (minerali fondamentali per la funzionalità tiroidea), mantenere un peso corporeo fisiologico ed evitare interazioni alimenti-farmaci ottimizzando così l’efficacia del trattamento farmacologico.